lunedì 14 luglio 2014

Inaugurata la XLVII edizione del Premio Vasto d'Arte Contemporanea

 
Al via la XLVII edizione del Premio Vasto d'Arte Contemporanea.
Ancora una volta la splendida cornice delle Scuderie di Palazzo Aragona, sede ormai consolidata per le mostre d'arte contemporanea, ha accolto l'edizione 2014 del Premio Vasto dal titolo "L'icona ibrida", a cura di Gabriele Simongini, storico dell'arte e saggista, nonché critico d'arte del quotidiano Il Tempo.
La mostra, promossa dal Comune di Vasto e dal Comitato Manifestazioni d’Arte e Cultura di Vasto, come ogni anno è organizzata dal Comitato Premio Vasto d’Arte Contemporanea, presieduto dal dinamico Roberto Bontempo.
"Dei tre loghi che erano sul catalogo", ha sottolineato l'avv. Bontempo, "ne è rimasto uno solo quello
del Comune di Vasto". I simboli della Regione e della Provincia erano solo ringraziamenti di facciata, perché al momento di concretizzare economicamente queste istituzioni si sono tirate indietro. "Quindi il mio ringraziamento, oltre al curatore della mostra", ha proseguito il presidente del Premio Vasto, "va rivolto solo ed unicamente al Comune di Vasto, anche se non è oro tutto quello che luccica e le disponibilità economiche sono quelle che sono".
Difficoltà confermate dal sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che ha ricordato le difficoltà delle risorse che non sono mai abbastanza, ma ha tenuto a precisare "l'impegno del comune per quella che è l'iniziativa oggi più qualificata della nostra Amministrazione, della nostra città. A me dispiace non vedere intorno a noi l'interesse di enti sovracomunali verso il Premio Vasto", ha proseguito il primo cittadino, "Noi continueremo a sostenere il Premio Vasto nonostante le tante difficoltà, ed anche le polemiche ferocissime sulla spesa per la cultura. Siamo stati costretti a fare un'iniziativa molto importante dentro Palazzo d'Avalos per dimostrare che la spesa dell'uno per cento di un bilancio per la cultura non è molto, anzi vorremmo spendere molto di più".
A Gabriele Simongini, curatore della mostra, è toccato il compito di illustrare ai presenti la sua idea di "Icona ibrida", che si distacca nettamente da un concetto preciso che spesso viene usato nell'arte e che tende per forza a catalogare opere e artisti come astratto o figurativo. La mostra si compone di opere spiazzanti ad un primo impatto, che pongono delle domande e soprattutto che rifiutano di essere incasellate in una definizione limitativa.
"Oggi molti artisti, ciascuno in piena autonomia", ha scritto il curatore della mostra sul catalogo, "lavorano sull’idea di ibridazione e di incrocio fra linguaggi come difficile e mai definitivo rito di passaggio dall’invisibile al visibile. Ecco allora, nell'edizione del Premio Vasto, forme in transito verso il mistero, fluide, metamorfiche, né astratte né figurative, non definibili secondo cifre cristallizzate, da manuale di storia dell’arte. Un’ibridazione anche generazionale, tramata di identità artistiche scritte nel vuoto come generatore di possibilità. Ecco affermarsi un nuovo spazio di esistenza visiva in cui possono coesistere molteplici "forme informi", rafforzandosi a vicenda, attraverso la fluidità per vasi comunicanti di un nuovo connubio dove convivono semplice e complesso, stabilità ed instabilità, cultura individuale e culture plurali, ossessioni soggettive e pulsioni collettive".
Questi i nomi degli artisti partecipanti in rigoroso ordine alfabetico: Sabina Alessi, Vasco Bendini, Marco Brandizzi, Fausto Cheng, Bruno Conte, Peter Flaccus, Andrea Fogli, Antonio Fraddosio, Bruno Gorgone, Marco Grimaldi, Francesco Guerrieri, Andrea Lelario, Marcello Mariani,Claudio Marini, Matteo Montani, Gianluca Murasecchi, Fabio Nicotera, Maurizio Pierfranceschi, Roberto Piloni, Reinhard, Vincenzo Scolamiero, Mariantonietta Sulcanese, Alberto Timossi-Simone Pappalardo, Stella Tundo, Giorgio Vicentini, Alfredo Zelli.
La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 26 ottobre con il seguente orario:
Lug./Ago. 17,30/21 – Set./Ott. 17/20,30
Domenica anche 10,30/12,30 (Lunedì  chiuso)
Lino Spadaccini

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